NOVITA'!  EZIO SARCINELLA DOPO IL LIBRO "lA VIA DEI PELLEGRINI" DEL 2007 ARRIVA NELLE LIBRERIE CON LA PRIMA GUIDA "lA VIA LEUCADENSE DEI PELLEGRINI" DA BRINDISI E LECCE A LEUCA LUNGO L'ANTICO CAMMINO.

Copertina del Libro "La Via Leucadense dei pellegrini" di Ezio Sarcinella
Copertina del Libro "La Via Leucadense dei pellegrini" di Ezio Sarcinella

Con "LA VIA LEUCADENSE DEI PELLEGRINI", dell'autore Ezio Sarcinella, il mosaico della collana dedicata alle "Guide" dall'editore Capone si arricchisce nel 2020 di un nuovo tassello per la composita lettura del territorio salentino. Il sodalizio editore-autore, dettato dalla loro comune attenzione per il  Salento, per la sua natura e per le caratteristiche peculiari della sua cultura, ha prodotto un testo la cui funzione si estende ben oltre la semplice guida turistica, presentandosi innovativo già per la tematica scelta relativa al turismo religioso.

 

Particolare aspetto del turismo culturale, il turismo religioso interessa anche i cultori della storia generale del Salento, perché i pellegrini che hanno viaggiato per secoli, in solitaria o in compagnia, hanno veicolato altre forme di cultura, lentamente assimilate poi dagli abitanti locali.

Aspetti di conoscenza composita riemergono, infatti, nella descrizione, essenziale ma pertinente, fatta di volta in volta dall'autore delle opere di culto che si trovano lungo la via, da quelle a dedicazione mariana a quelle destinate all'accoglienza fraterna del pellegrino storico.

Fornire una guida efficace per il Cammino leucadense del III millennio, riscoperto e rivalutato a partire dal 2004 dall'Associazione SpeleoTrekkingSalento, i tempi risultavano già maturi quando nel 2019 il progetto editoriale fu inserito tra le scelte programmatiche dell'editore Capone.

Il territorio salentino aveva offerto già al turista più accorto l'altra faccia della sua cultura -prima ancora che il loockdown forzato del 2020 inducesse a riflettere sulla caducità dell'uomo e sulla necessità di scoprire la dote immateriale del suo essere- quella intimista, solitaria, lontana dalla frenesia estiva dei vacanzieri delle coste, quella agreste delle masserie antiche, spesso trasformate in agriturismi per fare riappropriare ognuno di quella dimensione più umana della vita, per offrire un benessere psicofisico basato sui cicli ritmici della natura.

 

Tutti aspetti, questi, che inducono alla riflessione e alla meditazione e che rappresentano le costanti essenziali praticate nel tempo nel Salento, un territorio che  ha prodotto opere di cultura che si distinguono per quelle caratteristiche che agevolano la cura dei sentimenti e favoriscono la profondità di pensiero.

Ci si può, tuttavia, chiedere quali siano state le motivazioni che hanno dettato la scelta tra le varie tematiche culturali di quella religiosa, alquanto difficile da affrontare oggi, considerati i tempi e i modi con i quali l'uomo di questa era vive la sua frenetica vita, attratto da tanti stimoli che tendono ad allontanarlo dalla riflessione e dalla cura della propria dimensione spirituale, che pure gli è naturalmente congeniale. La risposta dell'autore a questa domanda emerge da quelle caratteristiche specifiche che rendono il testo un vademecum prezioso per il pellegrino, un sapiente compagno virtuale di viaggio.


L'attenzione di Ezio Sarcinella verso la Via leucadense dei pellegrini deriva, perciò, dalla conoscenza delle caratteristiche del territorio e del Salento in particolare, che egli ha percorso e percorre a piedi, seguendo anche dal 1997 ad oggi i programmi escursionistici dell'Associazione SpeleoTrekkingSalento.

Con il precedente suo libro dal titolo "La via dei pellegrini" editrice Salentina, Galatina 2007, dedicato alle edizioni del Cammino Leucadense 2004-2006, ha documentato l'attività specifica dell'Associazione svolta sulla base delle scelte operate dal presidente Riccardo Rella e dai suoi collaboratori nell'individuare nella leucadense la via più idonea alle esigenze dei pellegrini storici.

 

Privilegiata tra il fascio di vie proposte per cercare il prolungamento a sud della Via Francigena, la leucadense ne rappresenta il naturale tratto finale europeo della via della fede proveniente da Canterbury e proiettata verso la Terrasanta. Le motivazioni apportate dall'autore per dimostrare il privilegio della via leucadense rispetto ad altre vie a diversa e più ampia destinazione, da civile a militare, come la via messapica Sallentina Taranto-Ugento e la via romana Traiano-calabra da Brindisi a Otranto, risiedono nelle intrinseche caratteristiche territoriali, geologiche, geografiche e paesaggistiche che caratterizzano il percorso. La Via leucadense, infatti, non ha assunto la sua connotazione religiosa solo in epoca cristiana, poiché conteneva già in sè una sacralità che le derivava dalle caratteristiche naturali del territorio attraversato. La sua dedicazione alla Vergine Annunziata s'innesta su quella arcaica della Dea Madre protettrice della via solcata in profondità dalle acque ipogee del territorio carsico che caratterizza la catena centrale delle Serre Salentine, facendo perciò di quel percorso il più adatto a offrire al viandante l'acqua, il bene fondamentale per la sopravvivenza. Con la destinazione della via ai pellegrinaggi cristiani e con la dedicazione alla Madonna, in ogni luogo di culto mariano o di ristoro dei pellegrini la raccolta delle acque fu facilitata dall'apertura di pozzi sacri associati alle chiese votive sorte lungo il suo tragitto.  Aggregati "a magnete" a quell'antica via ritenuta sacra sin dall'antichità, come indicano le vestigia megalitiche che ancora s'incontrano lungo il percorso, nel tempo sorsero gli agglomerati urbani che hanno contribuito a configurare l'attuale territorio dell'entroterra salentino.

 

 La via leucadense Brindisi-Leuca trova perciò nel percorso naturale tracciato dalla via dell'acqua lungo la catena centrale delle Serre la direzione geografica più idonea per proiettarsi direttamente verso la Terrasanta. Raggiunta Leuca, il de finibus terrae meridionale del continente europeo, i pellegrini che intendevano attraversare il tratto di mare che separa quel promontorio dalla privilegiata meta cristiana mediorentale, s'imbarcavano dall'antico porto locale, non prima di aver chiesto alla Madonna, la Stella maris di quell'antico santuario-baluardo di fede cristiana sin dal 43 d.C, la sua materna protezione.

 

Per questo, sottolinea l'autore, la Via leucadense non può essere solo un cammino devozionale locale, poiché rappresenta la via privilegiata per il prolungamento verso sud-est dei Cammini europei. La via leucadense Brindisi-Leuca traccia, pertanto, il tratto intermedio   della via Canterbury-Terrasanta, che per i cristiani attenti ai segni celesti corrisponde al lato lungo della croce di Cristo, mentre il percorso est-ovest che conduce al promontorio iberico dove sorge il santuario di Santiago di Compostela, ne rappresenta il lato breve. L'insieme del segno celeste proiettato in terra descrive la croce del martirio e della redenzione che la Madonna di Leuca indica come la via privilegiata da seguire per la salvezza eterna.

Copertina del libro "La Via dei Pellegrini"
Copertina del libro "La Via dei Pellegrini"
Prof. Ezio Sarcinella
Prof. Ezio Sarcinella

Unico testimonial storico relativo alle prime tre edizioni dell’antico Cammino per Leuca o Leucadense (Anno 2004-2005-2006) riproposto da SpeleoTrekkingSalento nel III Millennio è il preziosissimo volume “La Via dei Pellegrini” realizzato dal

prof. Ezio Sarcinella. (Tel. +39. 0832.340.396 | +39.328.6655.489)

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